Muoversi su di un filo, sempre in bilico, alla ricerca dell’equilibrio passo dopo passo, gesto dopo gesto.

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Come un funambolo concentrato sulla meta d’arrivo, sul singolo momento, sullo spazio che lo circonda. Questa è la scherma per un attore: l’eleganza nella ricerca del movimento.

Attraverso lo studio delle pratiche schermistiche l’attore acquisisce conoscenza del proprio corpo, del proprio corpo nello spazio, aumenta le abilità di interazione e di reazione, si impossessa del tempo.

Una buona conoscenza della scherma sarà essenziale nella messa in scena di un combattimento, armato o disarmato, moderno o antico, all’interno di un’opera. Ma sarà ancora più importante per il percorso di formazione dell’attore stesso. Del resto, Mejerchol’d (regista russo, 1874-1940) attraverso le sue parole ci insegna che “l’attore è tale in quanto è reattivo” e cosa meglio della scherma riassume queste parole?

Perché la scherma per un attore? Perché la scherma per un ballerino? Perché la scherma?

L’elemento atteggiamento, le convenzioni del teatro, il gesto sportivo. La coniugazione di questi tre elementi inizia nelle migliori scuole teatrali e di danza (in particolare quelle russe e francesi) nei primi anni del novecento, dove i maestri mettevano i giovani allievi in rapporto col proprio corpo attraverso le pratiche sportive. Essendo la scherma un insieme di attività fisiche e mentali legate al combattimento, attraverso la sua pratica, avviene lo studio dei princìpi della meccanica del corpo, legati al movimento, all’equilibrio, alla coordinazione e all’eleganza. La scherma viene quindi utilizzata per aumentare il bagaglio tecnico, fisico e psichico dello studente. Le analogie tra la scherma e la scena sono molteplici, tra le più importanti sono da considerare quelle sullo spazio e sulla reazione: in un duello serve un doppio sguardo, uno sull’avversario ed uno sull’ambiente che ci circonda, uno sguardo all’azione ed uno alla scena; un duello contiene azioni e reazioni, possiamo dire che contenga tante reazioni continue, come una sorta di effetto domino: la scena per l’appunto non è un luogo statico. Quindi la scherma per essere pronti all’occorrenza ad un testo contenente un duello ma soprattutto la scherma per le conoscenze che apporta.